La Fondazione “Alfonso Gatto” si occupa, tra le altre attività, di un’intensa attività di riqualificazione delle zone del centro storico di Salerno. Oltre all’intervento nel Rione Fornelle, un altro ambiente è stato scelto per un intervento urbano che interseca tradizione e contemporaneo, usando il linguaggio della street art.
Si tratta della scala “Rione Mutilati” che collega via Velia con la Piazzetta del Rione Mutilati, appunto, sulla quale è stato realizzato un complesso murales che riprende proprio alcuni dei versi del poeta salernitano Alfonso Gatto. L’opera è stata affidata dalla Fondazione alla street artist e writer Alice Paquini.
Lo stile di Alice è caratterizzato da vernice spray colorata e pittura acrilica e da grandi contrasti e antitesi tra tinte fredde e calde, che fanno emergere i protagonisti dal fondo. Nel caso della scala “Rione Mutilati” i soggetti raffigurati sono una donna, un bambino; sullo sfondo un ritratto, sornione, dello stesso Gatto.
La ricerca artistica di Alice ruota, infatti, intorno alla figura femminile e alla sua vitalità. In quest’opera ritorna la donna, affiancata ai bambini e al loro diritto al gioco, con il poeta a fare da “suggello”.
I versi scelti per adornare i frontalini della gradinata sono quelli della poesia “Girotondo”:
Ho preso tutti i bambini per mano,
andiamo in corsa per la città.
Alto più alto, nano più nano,
evviva evviva la libertà!
Il cielo è netto col mare d’intorno,
il sole odora di pane croccante
e l’acqua è fresca, fragrante,
ride alla bocca del giorno.
Io sono pazzo di tutti i colori,
il rosso è forte come un cazzotto,
il verde spilla bibite e fiori,
il bianco a sacchi di neve e brina
ride al pagliaccio che s’infarina.
Ho preso tutti i bambini per mano,
ho preso tutti i colori e i pennelli.
Tingiamo a nuovo case e ruscelli,
le porte i chioschi, la barba al sultano.
Ho preso tutte le nuvole a mano
tutti i rumori, gli strilli, il baccano.
Alto più alto, nano più nano,
evviva evviva la libertà!