La Chiesa della SS. Annunziata, insieme al Castello Arechi e a Porta Nova rappresenta uno dei vertici del triangolo che descrive idealmente la pianta della Salerno storica, con la sua posizione che va a chiudere via Portacatena, la porta cittadina.
La Chiesa della SS. Annunziata si presenta come il classico edificio Settecentesco, sebbene la sua facciata principale, divisa orizzontalmente da una fascia marcapiano e verticalmente da otto lesene, sia stata trasformata diverse volte nel corso dell’Ottocento ad opera dei maestri Francesco e Filippo Ragozzino, che avevano previsto due statue in marmo, allegorie dell’Umiltà e della Verginità, oggi situate sull’altare maggiore in fondo alla navata unica, a sua volta uno splendido esempio di scultura barocca con decorazioni policrome. La porta è in rame sbalzato e a chiudere il tutto c’è un timpano triangolare.
La Chiesa della SS. Annunziata, dalla pianta longitudinale, venne in realtà edificata sul sito di un edificio religioso precedente, la chiesa di Santa Maria, una vecchia chiesa di fine Quattrocento che, nel 1626, fu distrutta da un’alluvione. Quest’ultima fu edificata in sostituzione della Santissima Annunziata Vecchia o Extra Moenia, ed è citata per la prima volta in un documento del 1412, quando Margherita di Durazzo dona alcuni possedimenti a questa chiesa. In realtà esistono tracce anche di una donazione precedente della stessa Margherita, nel 1404.
Già dal XVI secolo il suo clero riceveva sovvenzioni per l’assistenza e l’amministrazione degli ammalati del vicino ospedale S. Giovanni di Dio. Nel 1614, quando la gestione dell’ospedale passò in mano ai religiosi dell’Ordine di S. Giovanni di Dio, al clero dell’Annunziata rimase solo il compito dell’assistenza religiosa e spirituale.
Nella sua storia la chiesa ha subito varie ricostruzioni a seguito di calamità naturali. Ristrutturata completamente a metà del XIX secolo, la chiesa fu sommersa da una valanga di fango e detriti durante l’alluvione del 1954, e sottoposta di nuovo ad un triennio di restauri, che la arricchì di marmi, stucchi e decorazioni sulla volta e nelle cappelle laterali, in particolare sulla cupola della Chiesa, che è stata recentemente decorata con maioliche, che valorizzano ulteriormente il monumento e lo rendono molto riconoscibile.
L’interno, coperto da volta a botte unghiata, è a navata unica con abside e cupola emisferica, senza tamburo e con lanterna, decorata con un motivo a cassettoni e rosette. I lati sono caratterizzati da lesene scanalate con capitelli corinzi che incorniciano le cappelle.
Gli arredi e la porta d’ingresso della sagrestia sono in legno intarsiato ad opera del maestro d’ascia Saviotto su disegno di Pietro Vinaccia, nel 1712. Di grande pregio l’organo in legno posto in controfacciata, risalente al 1880 ed in perfetto stile neogotico, opera dell’organaro Giovanni Battista De Lorenzi, caratterizzato da tre tastiere in avorio ed una pedaliera di ventisette pedali, originariamente previsto per il Duomo di Schio ma giunto nel 1888 a Salerno.
A Ferdinando Sanfelice si deve, infine, la vista in esterna del bellissimo campanile a quattro ordini sovrapposti, completato da cuspide a pinnacolo, raccordata da volute. Il progetto dell’opera, completata tra il 1707 ed il 1737, è conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe del Museo di Capodimonte a Napoli.